il porfido

Il porfido è una roccia vulcanica appartenente alla cosiddetta piattaforma porfirica atesina, che trova la sua denominazione d’origine nella zona di Albiano, in Trentino.

La pietra porfirica originata dalle ignimbriti è conseguenza di un’intensa attività vulcanica iniziata 260 milioni di anni fa e proseguita per parecchi milioni di anni, con un continuo ripetersi di fasi eruttive e fasi di stasi. Il porfido è estratto da una di queste unità ignimbritiche detta “riolitica” e lo spessore coltivabile, data la mancanza di lastrificazione è di circa 100-200 metri.

La prima caratteristica che distingue il porfido è di essere l’unica pietra che presenta una superficie naturale di cava estremamente planare. E’ grazie alla composizione chimica (oltre il 70% di silice, circa il 14% allumina, l’8% di alcali e piccole percentuali di ferro, calcio, magnesio), quella mineralogica (cristalli di quarzo, di sanidino e di plagioclasi ed in minor misura di biotite e di pirosseni immersi in una pasta vetrosa) e alla struttura marcatamente porfirica che si determinano le caratteristiche tecniche del materiale.

L’elevato carico di rottura a compressione, l’ottima resistenza agli agenti chimici, il notevole attrito radente e volvente fanno del porfido un prodotto che grazie alla sua versatilità, alle ottime caratteristiche fisico-meccaniche e all’ampia gamma di colore, può essere utilizzato nelle più diverse applicazioni garantendo risultati sempre apprezzabili anche in progetti particolarmente complessi dal punto di vista architettonico.